MENU

25 Settembre 2023

Ambiente e Territorio · Appennini · Aree Montane · Emilia Romagna · Italia

Il “Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale” è Patrimonio Unesco  

Il “Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale”, Patrimonio Unesco. Fonte whc.unesco.org:

I Gessi e le Grotte dell’Appennino emiliano-romagnolo entrano nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità come sito naturale

L’UNESCO World Heritage Committee, riunito per la sua 45ma sessione a Riad (Arabia Saudita) martedì 19 settembre 2023 ha iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità il Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale come sito naturale.

È un bene seriale, composto da 7 siti nell’Appennino Settentrionale che includono al loro interno oltre il 90% delle rocce evaporitiche affioranti sul territorio. Si tratta del primo fenomeno di carsismo evaporitico studiato nel mondo e include alcune delle cave di gesso più profonde (fino ai 265 metri di profondità). I 7 siti sono Alta Valle Secchia, Bassa Collina Reggiana, Gessi di Zola Predosa, Gessi Bolognesi, Vena del Gesso Romagnola, Evaporiti di San Leo, Gessi di Onferno. Il sito ospita un insieme di morfologie carsiche, grotte (oltre 900) e sorgenti evaporitiche di straordinario valore non solo geologico e geomorfologico ma anche paleontologico, biologico, archeologico e per la storia dell’arte. L’eccezionalità è legata alla combinazione unica di fattori geologici e climatici che coesistono in questo territorio.

“Questo importante riconoscimento da parte dell’Unesco – osserva l’assessora regionale alla Programmazione territoriale e parchi, Barbara Lori – ci offre l’opportunità di valorizzare e proteggere questo patrimonio ambientale unico al mondo e, contemporaneamente, offrire ai territori una straordinaria leva di promozione culturale e socio-economica”. Si tratta del sesto sito naturale italiano riconosciuto dall’Unesco e del secondo per l’Emilia-Romagna, dopo le Faggete vetuste delle Foreste Casentinesi. Ma complessivamente salgono a 16 i luoghi che in Emilia-Romagna possono fregiarsi a vario titolo della prestigiosa attribuzione.

Il “Carsismo nelle evaporiti e grotte dell’Appennino Settentrionale” è il 59mo sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

Il  plauso del Club Alpino Italiano

La candidatura  è stata sostenuta, oltre che dalla comunità scientifica e dalle istituzioni locali, anche dal Club alpino italiano, dal Cai Emilia Romagna e dalle sezioni locali (Forlì, Parma, Imola, Ravenna, Lugo, Faenza, Rimini, Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti).

“Mi congratulo con i soci e i volontari del Club alpino italiano che da anni lavorano al raggiungimento di questo grande obiettivo. Un importantissimo riconoscimento per tutte le istituzioni e la comunità scientifica locale, che hanno sostenuto e promosso la candidatura, ma in particolare del Sodalizio, che vede nel “Carsismo delle Evaporiti e le Grotte dell’Appennino Settentrionale” patrimonio dell’Umanità UNESCO, il completamento di un cammino fatto di valorizzazione, ricerca e tutela dell’ambiente”, ha dichiarato il Presidente generale del Cai Antonio Montani.