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10 Gennaio 2024

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Cultura · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

“Il Re delle Alpi” di Alberto Barbi apre ‘Camaleontika’ | Narrate in teatro le imprese di Walter Bonatti | Almese (TO), 13 gennaio 2024

Alberto Barbi. Foto arch. spettacolo “Il Re delle Alpi”. Fonte Camaleontika

Con l’accompagnamento di musiche dal vivo

Il prossimo 13 gennaio, alle ore 21, prende il via all’Auditorium Magnetto di Almese (TO), la decima edizione della rassegna teatrale Camaleontika.
Ad inaugurare la kermesse, Il Re delle Alpi di e con Alberto Barbi, spettacolo di narrazione dedicato alla montagna e a Walter Bonatti. Le imprese del mitico scalatore, tra i più amati al mondo, verranno raccontate con l’accompagnamento di musiche originali eseguite dal vivo da Alan Brunetta e Rinaldo Bellucci.

Organizzata dall’associazione M.O.V. – Moderne Officine Valsusa e dalla compagnia Fabula Rasa, l’edizione 2024 propone sette spettacoli con importanti collaborazioni e il solito intento di promuovere l’apertura del territorio nei confronti dell’arte e della socialità, rinnovando la bellezza e l’unicità che offre lo spettacolo dal vivo, credendo fermamente che il teatro e la danza possano offrire preziosi e intensi momenti di svago, contemplazione e condivisione. La direzione artistica è a cura di Beppe Gromi, insieme a Katia Bolognesi, Francesca Zitti e Valeria Fioranti.

Tra il 13 gennaio e l’11 maggio 2024, in programma spettacoli di teatro e danza contemporanea.

“Il Re delle Alpi” – Sinossi

Alberto Barbi. Foto arch. spettacolo “Il Re delle Alpi”. Fonte Camaleontika

C’è stato un tempo in cui le imprese sulle Alpi e sulle montagne più alte del mondo erano un argomento da prima pagina sui quotidiani nazionali, tra gli anni Cinquanta e Sessanta in Italia nessuno fu più popolare, discusso, contestato e amato di Walter Bonatti, morto a 81 anni il 13 settembre 2011.

Bonatti visse una vita che ne contenne diverse, quasi tutte ricche di gloria, alcune piene di dramma e rancore, segnate da momenti di solitudine altre ricche di attenzione mediatica e gossip per la sua relazione con l’attrice Rossana Podestà. Fu una star.

Aprì strade che nessuno aveva mai osato, anche nei cuori di chi lo osservava, suscitando invidie e rancori. Dal K2 al Karakorum, la montagna più pericolosa del mondo, passando per il Freney, il Monte Bianco, in cordata con altri o in solitaria il nome di Bonatti si unisce alla storia dell’alpinismo. Fu proprio l’impresa del K2 che condizionò la sua carriera nel bene e nel male.

Quando abbandonò l’alpinismo a soli 35 anni aveva diritto al titolo di Re delle Alpi.  Lasciò quel mondo con una sfida unica: la salita in solitaria del Cervino. Non arrampicò mai più, ma il Re delle Alpi divenne esploratore e narratore del mondo. I suoi nuovi orizzonti si dispiegarono dall’Africa all ’Antartide percorrendo fiumi, attraversando deserti e foreste.

Raccontare di Bonatti vuol dire: guardare una montagna da lontano, osservare lo spettacolo della natura, la sua magnificenza. Gli echi delle parole, dei passi e delle pietre rotolanti sembrano perdersi in un ronzio sotteso, un suono impercettibile ma presente. Ci si ferma lì davanti a meditare sulla propria piccolezza di essere umano.

Per questo poi si affronta la scalata. Più si sale e più scende nel profondo di te stesso.