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7 Giugno 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Nirmal Purja posticipa il suo “Project Possible” per carenza di fondi

Nirmal Nims Purja. Fonte: instagram

Rimandato di 4 settimane il progetto dell’ex Gurka

“A malincuore devo annunciare che il Project Possible è  posticipato di almeno 4 settimane – informa sui suoi canali social Nirmal Nims PurjaIl Project Possible 14/7 è ancora possibile, il mio obiettivo di Ottobre è ancora realistico ma la pressione è forte”

Ricordiamo che l’ex Gurkha del Regno Unito ha salito finora 6 Ottomila  (Annapurna, Kangchenjunga, Dhaulagiri, Everest, Lhotse e Makalu). Aveva in programma di scalare gli altri 5 Ottomila (K2, Broad Peak, Nanga Parbat e i due Gasherbrum) nei mesi di giugno, luglio e agosto e gli ultimi, Cho Oyu, Manaslu e Shisha Pangma, in autunno.

“È stato un viaggio infernale sia dal punto di vista emotivo che mentale – spiega Purja –
Non sarei dove sono oggi senza il supporto dei miei sostenitori, dei miei familiari e degli amici. Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno supportato il Project Possible 14/7. Molti di noi hanno fatto di tutto per il suo successo… Tuttavia, per carenza di fondi, mi prenderò un po’ di tempo con mia madre e mio padre che non ho avuto la possibilità di incontrare dopo la prima fase di questa spedizione…”

“Non è finita finché non è finita. Credetemi, farò ancora in modo che questo accada!”

In merito al sovraffollamento sull’Everest, Purja si è così espresso:

“Credo fermamente che le bellezze naturali siano patrimonio di tutti e non siano solo per i benestanti o esclusivamente per chi può permettersele. Personalmente credo che il costo dei permessi dovrebbe rimanere lo stesso. Il problema del sovraffollamento può essere risolto facilmente sistemando le corde fisse prima della fine di aprile; in questo modo gli scalatori avrebbero tutto il mese (maggio) per scegliere quando raggiungere la  cima,  con molto più margine di manovra.”

A coloro che stanno pensando di scalare l’Everest in futuro, dico: “per favore, per la vostra sicurezza, non prendete scorciatoie!” Riesco ad acclimatarmi molto più velocemente rispetto alla maggior parte degli esseri umani, ma quando ho iniziato a fare alpinismo nel 2012, sono partito con  6000m, poi 7000m e le vette di 8000m per capire come avrei reagito a quelle altitudini. Si tratta soprattutto di conoscere il proprio corpo e, più di ogni altra cosa, testare la sua reazione alle varie altitudini.