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19 Ottobre 2021

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Valle d'Aosta

Simon Messner e Martin Sieberer ripetono la “Via Bonatti” sulla Nord del Cervino in un giorno da Zermatt alla vetta

Simon Messner e Martin Sieberer, Cervino, parete Nord, ripetizione Via Bonatti in un giorno da Zermatt alla vetta, ottobre 2021. Foto: Simon Messner/instagram

La cordata ha affrontato circa 3.000 metri di dislivello. Simon Messner: “Per entrambi si è avverato un sogno a lungo accarezzato”

Simon Messner e Martin Sieberer hanno scalato in un giorno, la leggendaria “Via Bonatti”, sulla parete Nord del Cervino.
Lo ha annunciato poco fa lo stesso Simon, attraverso il suo account instagram.

“Abbiamo ripetuto la mitica “Via Bonatti” sulla parete Nord del Cervino in un giorno, da Zermatt alla vetta (circa 3.000 metri di dislivello in un giorno). Per entrambi si è avverato un sogno a lungo accarezzato”, scrive Simon.

L’alpinista-videomaker, figlio del “Re degli Ottomila”, racconta così l’impresa:

“Abbiamo preso il treno da Täsch a Zermatt alle 4 del mattino e abbiamo subito iniziato il lungo avvicinamento al Cervino che abbiamo raggiunto intorno alle 09:15 (di solito troppo tardi per iniziare a scalare una montagna del genere!) ma siccome le condizioni sembravano ok, abbiamo continuato fino a raggiungere la cosiddetta “Angel Traverse”. Qui il terreno si è fatto più complesso e abbiamo deciso di legarci.
Siamo stati bravi nel tempo, ma poiché le temperature erano basse, i liquidi nelle nostre bottiglie si sono congelati, quindi non abbiamo potuto bere un solo sorso durante l’intera salita …
I nostri polpacci bruciavano come un inferno mentre salivamo sempre più in quota, su ghiaccio alpino nero e durissimo e  roccia fragile, ma non avevamo tempo da perdere… poiché non trovavamo posto per un bivacco, c’era solo una possibilità per noi: continuare così!
Quando abbiamo raggiunto la “cascata di ghiaccio” nella parte alta della classica parete Nord, è calata la notte.
Sotto i riflettori delle nostre lampade frontali abbiamo proseguito (intanto la sete era quasi insopportabile!) ma al buio abbiamo mancato l’uscita originale per la cresta dello Zmutt, quindi siamo stati costretti a salire dritti verso la vetta che abbiamo raggiunto poco prima di mezzanotte. E’ stato  allora che la lampada frontale di Martin si è spenta, rendendo la discesa al bivacco Solvay un’avventura  indimenticabile…
Erano passate le 2 del mattino quando finalmente siamo arrivati a questa piccola “scialuppa di salvataggio”. Dato che ogni letto era occupato da altri alpinisti, abbiamo sciolto un po’ di neve davanti al rifugio (i primi liquidi dopo tante ore sembrava il paradiso!!) prima di provare a riposare un po’ sul pavimento all’interno del rifugio…
Quello che resta è un grande rispetto per Walter Bonatti che ha aperto questa fantastica via nel 1965 in solitaria e in inverno per più giorni – una sfida mentale senza paragoni!”.

Ricordiamo che la cordata Simon Messner-Martin Sieberer si è aggiudicata il Premio Paolo Consiglio 2020, per la spedizione al Black Tooth, una cima inviolata di 6.718 metri in Karakorum.

 

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