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28 Marzo 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Resto del Mondo

Spedizioni sugli 8000: aggiornamenti da Annapurna, Dhaulagiri, Everest, Manaslu e Makalu

Manaslu, primavera 2023: team fissaggio corde al lavoro. Fonte Kristin Harila facebook

Manaslu

Al Manaslu, dove non manca la neve, gli alpinisti stanno cercando di progredire velocemente nonostante il manto instabile. Questo fine settimana, una valanga ha parzialmente sepolto alcuni sherpa che stavano cercando di raggiungere il Campo 2.

Ieri Gelje Sherpa, l’alpinista e guida nepalese che affianca Adriana Brownlee e Kristin Harila, ha pubblicato un aggiornamento sui suoi canali social:

“Lakpa T, Adri ed io siamo scesi al Campo Base per recuperare altro cibo. Siamo indecisi tra due opzioni. La prima è considerare questa tappa una rotazione, le condizioni a C1 sono ancora molto pericolose e la neve ha bisogno di un paio di giorni per assestarsi di più… oppure usarla come spinta per la vetta (questo poichè Kristin  ha poco tempo per chiudere il suo progetto).
La finestra favorevole per la vetta a cui pensavamo è il 31, ma ora le previsioni danno neve per quel giorno. È una situazione difficile, o si ascolta il team leader  o si procede nel modo più sicuro, anche se ci vorrà più tempo di quello che abbiamo. Ieri il nostro team di fissaggio corde è stata travolta da una valanga mentre si dirigeva a C2. Nessuno si è fatto male, ma poteva andare peggio. Ci riuniremo domani al C1 per prendere una decisione. Adri ed io abbiamo tempo, ma altri no e faremo tutto il possibile perchè questa spedizione sia un successo per tutti.”
Finora pensavamo che il leader della spedizione fosse Gelje Sherpa, l’alpinista con più esperienza. Tuttavia, il suo commento fa intendere che sia Harila a muoversi come capo-squadra.  “Come scalatrice, do sempre priorità alla sicurezza”, ha recentemente rimarcato la norvegese sui suoi canali social. “Ricordiamoci sempre di rispettare la montagna e di prendere le misure necessarie per garantire una scalata sicura e di successo”.
Quella di Harila, Gelje e Brownlee è l’unica spedizione attualmente in corso sul Manaslu.  Secondo un nuovo aggiornamento rilasciato dal Dipartimento del Turismo del Nepal, ci sarebbero altre tre spedizioni dirette al Manaslu  in questa stagione.

Annapurna

Mingma Tenzi, alla guida del team di sherpa di Elite Exped incaricato di sistemare le corde fisse sulla via per la vetta, ieri ha commentato:

“Come guida sherpa ho scalato alcune delle montagne più dure e alte dell’Himalaya, ma quest’anno la progressione è di un altro livello. La via è cambiata drammaticamente dalla mia ultima salita, presenta più crepacci che mai. Per muoversi tra questi  infidi crepacci abbiamo dovuto sistemare delle scale in alcune sezioni… “.
Alcuni membri del team, tra cui Nirmal Purja, per non attendere al Campo Base, giorni fa erano scesi a Tatopani, e uno addirittura a Butan, per effettuare dei voli in parapendio. Tuttavia, poche ore fa Ramesh Gurum ha reso noto: “Dopo una lunga attesa al Campo Base e un buon riposo a Tatopani, è arrivata una buona finestra per la vetta che tutti aspettavamo. Oggi potrebbe essere l’ultimo giorno al Campo Base, spero che vada tutto bene fino al vertice”.

 

Coming in HOT with throw and go 🪂

Awesome few days paragliding building morale for the team whilst we wait for the weather on #Annapurna 💥
#Nimsdai #Nimsdaistyle #Paragliding

Pubblicato da Nimsdai Purja su Mercoledì 22 marzo 2023

Everest

Gli ‘IceFall Doctors’ hanno completato il lavoro di equipaggiamento della cascata di ghiaccio del Khumbu fino a Campo 2. Ora è il turno delle agenzie, che hanno incaricato il team di Imagine Nepal, guidato da Dawa Gyalje Sherpa, di attrezzare la via per la vetta.

Intanto la sudcoreana Grace Tseng ha annunciato attraverso i suoi canali social che tenterà l’Everest senza O2 supplementare e, probabilmente, anche il Kangchenjunga.
“Nel 2023 ricorre il 70° anniversario della prima scalata dell’Everest – scrive Grace – Ci sono altre due cime per le quali stiamo richiedendo i permessi di scalata. Nell’attesa, affronterò la vetta più alta del mondo, l’Everest, senza ossigeno supplementare
Ho scalato ‘Nostra Signora delle Montagne’ 2 anni fa, utilizzando l’ossigeno, ma questa volta tenterò la vetta più alta del mondo con i suoi 8848 m, in modo ancora più estremo! Solo il 3% degli scalatori ha scalato il tetto del mondo in questo modo e solo 9 donne lo hanno fatto nella storia  […]
Non usare l’ossigeno è uno stile più puro di affrontare una montagna, ma è anche molto più rischioso.
Grazie alla mia esperienza nelle ultime 6 scalate [su vette] di oltre 8.000 metri senza O2 supplementare, so che ogni metro di salita nella zona della morte, sopra gli 8.000 metri, è uno sforzo enorme!
E scalerò la terza vetta più alta del mondo, il Kanchenjunga, per l’ultima volta.
L’ultima volta che l’ho scalato, mi mancavano 50 metri per raggiungere il vertice, quindi visto che non ce l’ho fatta, tenterò di nuovo! […]”

E’ invece appena arrivato a Lukla, Suhajda Szilárd. L’ungherese tenterà  la vetta più alta della Terra, senza l’ausilio di ossigeno supplementare. In caso di successo sarebbe il primo alpinista del suo paese a raggiungere la vetta dell’Everest in questo stile.

Suhajda Szilárd a Lukla, Nepal. Fonte facebook, 28 marzo 2023

Dhaulagiri

A Lukla è arrivato anche Carlos Soria, 84 anni. Lo spagnolo inizierà l’acclimatamento nella valle del Khumbu, come fa di solito, prima di tentare – per la 14ma volta – il Dhaulagiri.
Con lui, l’inseparabile amico e compagno di cordata Sito Carcavilla.

Carlos Soria al centro. Fonte SST

Makalu

Israfil Ashurly (Azerbaigian) e Lucy Korobeshko (Russia), inizieranno la loro spedizione al Makalu ai primi di aprile.
Israfil è il primo alpinista del suo paese ad aver scalato Everest, Kangchenjunga, Lhotse, Manaslu e Broad Peak.
Lucy è la prima donna russa ad aver completato le “Seven Summits”. Ha effettuato spedizioni anche al Polo Nord e Sud con gli sci (fonte: C.Garranzo)