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2 Maggio 2019

Climbing · Vertical · Video Talk · Trento Film festival 2019 · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Simone Salvagnin e Urko Carmona Barandiaran: quando il limite non esiste

Intervista di Andrea Bianchi
Riprese e montaggio: Andrea Monticelli

Simone Salvagnin, atleta paralimpico della nazionale italiana di arrampicata sportiva, ha sempre praticato questo sport, fino a quando – all’età di tredici anni –  ha iniziato a perdere la vista a causa di una malattia degenerativa,  la retinite pigmentosa, che lo ha portato alla quasi totale cecità.
Simone non si è perso d’animo e, ventenne, ha ripreso ad arrampicare.“E’ stato molto complesso e psicologicamente devastante – spiega nell’intervista rilasciata ad Andrea Bianchi al 67° Trento Film Festival A forza di stare in parete ho ritrovato un equilibrio e un  modo rilassato di stare in questa nuova dimensione e ho scoperto un mondo nuovo…”

Anche Urko Carmona Barandiaran, atleta paralimpico della nazionale spagnola di arrampicata sportiva ha dovuto nuovamente apprendere ad arrampicare a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 1997,  in cui ha perso la gamba destra.

Dopo l’incidente, nella mente di Barandiaran continuavano ad esserci le rocce,  così è tornato a scalare,  ad allenarsi e a sacrificarsi per ciò che amava di più, fino a quando ha raggiunto risultati che credeva impossibili, come  superare la barriera dell’8a, vincere titoli europei e mondiali. Da allora, si sono aperti per lui nuovi orizzonti e, da quel momento, il continuo miglioramento è stato il suo obiettivo principale. Il pluripremiato campione spagnolo nel 2014 ha ricevuto l’ambito riconoscimento  “Arco Rock Legend”, l’oscar dell’arrampicata sportiva.

Per questi due campioni la parola “limite” non esiste: le barriere si superano!

 

Simonetta Quirtano

 

 

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