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2 Ottobre 2023

Alpinismo e Spedizioni · Vertical

Dhaulagiri, Makalu, Cho Oyu e Shisha Pangma: aggiornamenti da Nepal e Tibet

Dhaulagiri. Fonte: SST facebook

Dhaulagiri I (8167 m)  – Nepal

Venerdì 29 settembre,  gli sherpa incaricati di fissare le corde sul Dhaulagiri I (8.167 m) e un gran numero di clienti e guide di Seven Summit Treks, 8K Expedition ed EliteExped, hanno scalato con successo la settima montagna più alta della Terra.

Il nepalese Nirmal Purja e il brasiliano Moeses Fiamoncini hanno raggiunto il vertice  senza l’ausilio di O2 supplementare. Per Purja è  la 42esima salita su un Ottomila.

Intanto il team russo guidato da Roman Abildaev, che include Roman Abildaev, Oleneva Nadezhda Alexandrovna e Rasim Kashapov, è arrivato al Campo Base.  La squadra ha completato la prima rotazione di acclimatazione a 6.050 metri. I russi, che tenteranno la vetta attraverso la via Normale senza il supporto di sherpa e l’ausilio di O2 supplementare, sono attualmente al Campo Base.

Secondo quanto riferito dai russi, il tempo è pessimo e si prevede persisterà fino al 4 ottobre.

Makalu (8.481 m) – Nepal

Makalu. Fonte Makalu Adventure faceboook

Quattro giovani alpinisti, Matthew Scholes e Matthew Clark (Australia), Alastair McDowell e Hamish Fleming (Nuova Zelanda),  sono impegnati sul Makalu. Tenteranno la vetta di 8.481 metri senza l’ausilio di O2 supplementare e il supporto di sherpa.

La spedizione è gestita in loco da Makalu Adventure.

Cho Oyu (8.201 m) – Tibet

Le spedizioni internazionali hanno finalmente raggiunto il Campo Base del Cho Oyu, in Tibet.

Sul versante Nord  il tempo è buono e, tre giorni fa, Kiran Baniya e Kami Rita Sherpa di Climbalaya Expeditions , insieme a 3 guide di Tibet Himalaya,  hanno aperto la via per la vetta.

Questa mattina,  Naila Kyani  e Sirbaz Khan hanno raggiunto il vertice, dopo una maratona di oltre 28 ore,  in condizioni climatiche avverse e scarsa visibilità. Sirbaz ha completato la salita  senza l’ausilio di ossigeno supplementare. Con questa impresa, diventa  il primo pakistano a collezionare 13 Ottomila (di cui 10 senza l’ausilio di O2 supplementare). Lo Shisha Pangma è l’ultima ‘Grande Montagna’ che gli manca  per ultimare tutti i 14×8000.

Naila, al suo decimo Ottimila, è la prima donna pakistana a scalare il Cho Oyu.

Sheheroze Kashif – Sirbaz Khan – Naila Kiani. Foto dei rispettivi archivi

Domani anche il loro connazionale Shehroze Kashif (12 Ottomila all’attivo), in corsa per diventare il primo pakistano a scalare tutte le 14 montagne di oltre 8.000 metri, partirà per i campi alti (Kashif ha raggiunto il Campo Base questa mattina).

Intanto, sul versante Sud della montagna,  il  team russo guidato da Andrei Vasiliev punta alla difficilissima cresta Sud-Ovest.  Il gruppo è sceso a Gokyo dopo un primo acclimatamento.  “Abbiamo fatto una ricognizione/acclimatazione sul passo Gyazumpa, a 5.650 metri – ha riferito Vasiliev –  Siamo scesi fino alla vicina Tame, sperando di valutare possibili partenze della via. Purtroppo, in entrambi i giorni c’è stata nebbia. Solo poche volte siamo riusciti a vedere la montagna … Ora siamo scesi a Gokyo. Ci riposeremo per un paio di giorni (finalmente!) e penseremo a come procedere, alla luce delle ricognizioni e delle previsioni meteo. Per ora il tempo è pessimo”.

Shisha Pangma (8.027 m) – Tibet

Mario Vielmo, 2021. Fonte facebook

Quest’autunno, gli italiani Mario Vielmo e Sebastiano Valentini  sono impegnati sulla  quattordicesima montagna più alta della Terra, situata in Tibet, all’interno della catena dell’Himalaya.

Con i suoi 8.027 m s.l.m., lo Shisha Pangma è il più basso dei 14 Ottomila e a Vielmo manca solo questa ‘Grande Montagna’ per entrare nella ristretta cerchia di chi ha messo piede su tutti i 14 Ottomila.

E’ una cima che in realtà il vicentino ha già tentato due volte. Nel 2004, con Cristina Castagna, quando salì la cima centrale di 8.013 metri: “C’era troppa neve per continuare lungo la esile cresta che porta alla cima principale – ha spiegato Vielmo in un’intervista rilasciata prima della partenza – Preferimmo non rischiare e tornare al base accontentandoci di una cima “minore”.

“Lo riprovai poi nel 2018 con il trentino Sebastiano Valentini – continua l’alpinista veneto –  Eravamo in forma ma quando ci trovammo al Campo 3 per il tentativo di vetta,  ci arrivò la notizia che il governo cinese aveva chiuso la montagna perché un alpinista solitario, il bulgaro Bojan Petrov, era scomparso. Fummo costretti a scendere ed a rinunciare così alla vetta.

Ora, dopo tre anni di chiusura a causa della pandemia di Covid, la Cina ha finalmente riaperto i confini e i due ci riprovano.

Alcune fonti danno i due alpinisti al Campo Base Avanzato (5.500 m ca.). Per ora, nessuna conferma sui loro canali social.

Aggiornamento:
E’ arrivata la conferma: Mario Vielmo e Sebastiano Valentini sono al CBA dello Shisha Pangma.
“Ora Mario non ha più accesso a internet, perciò torno a darvi i suoi aggiornamenti! – spiega il suo staff –  Mario si trova al campo base avanzato dello Shisha Pangma a 5400m, dove è giunto nella serata di giovedì 28 settembre. Ad oggi ha potuto fare due salite di allenamento, una sabato fino al deposito sotto il ghiacciaio a 5950m e una oggi fino a una cima vicino a 6350m. Oggi ha iniziato a nevicare leggermente, mentre da domani sono previste tre giornate di forti nevicate, ma poi dovrebbe tornare il bel tempo. Mario e Sebastiano stanno bene. Con loro sulla montagna ci sono soltanto altri tre alpinisti e cinque sherpa della Seven Summit Treks.”