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21 Maggio 2021

Alpinismo e Spedizioni · Hiking e Trekking · Vertical · Walking · Resto del Mondo

Karakorum. Due operatori annullano le loro spedizioni estive

Karakorum. Fonte: Furtenbach Adventures

Gli effetti della drammatica situazione di infezioni  Covid-19 in Nepal si ripercuotono anche sulla stagione alpinistica estiva in Pakistan

Due operatorio europei, Furtenbach Adventures e Kobler & Partner, hanno annullato le loro spedizioni sugli Ottomila del Karakorum  programmate per la prossima estate, anche a seguito dei contagi registrati all’Everest.

Lukas Furtenbach, titolare dell’operatore austriaco Furtenbach Adventures, ha sottolineato in una video intervista rilasciata al blogger statunitense Alan Arnette che attualmente la sua squadra  nepalese di Sherpa, non è autorizzata a raggiungere il Pakistan. E’ vietata, inoltre, l’esportazione di bombole di ossigeno dal Nepal.

Elemento ancora più importante, l’escalation della situazione Covid in Asia meridionale lo ha spinto ad annullare la spedizione pianificata al K2 e al Broad Peak. “Il Pakistan sta diventando il prossimo hotspot per il Coronavirus dopo l’India e il Nepal”, ha affermato Lukas nell’intervista. “Non vogliamo fare lo stesso errore che abbiamo fatto sull’Everest.”

Furtenbach ha chiuso  la sua spedizione sull’Everest poco prima del previsto tentativo di vetta a causa dell’aumento dei contagi COVID-19 sulla montagna più alta del mondo. “Non stiamo parlando di 10, 20, 50, stiamo parlando di 150 (casi)”, ha riferito Lukas ad Arnette. “Stiamo parlando di persone evacuate dal Campo 2 con COVID dopo la prima ondata al vertice.”

Anche l’operatore svizzero Kobler & Partner  ha annullato la sua spedizione, programmata per quest’estate al Gasherbrum II.

“La situazione al campo base dell’Everest in Nepal ci ha dimostrato che è ancora troppo presto per le grandi spedizioni”, ha comunicato l’operatore ai propri clienti. “Se un tale focolaio dovesse verificarsi in Pakistan, i rischi sarebbero molto più alti che in Nepal. Un volo in elicottero per Skardu costa circa $ 25.000 (in Nepal un volo costa circa $ 3.000). La catena di salvataggio in Pakistan non è paragonabile alle possibilità in Nepal. Non possiamo assumerci la responsabilità di questo rischio. “

Il governo pakistano ha annunciato il 19 maggio che il Paese sarà riaperto ai turisti a partire dal 24 maggio, anche se saranno imposte rigide misure di sicurezza COVID. Tra le linee guida, il blogger tedesco Stefan Nestler segnala: “Alpinisti, escursionisti e portatori di alta quota provenienti dal Nepal o alpinisti /individui che sono stati in Nepal nelle ultime tre settimane, non saranno ammessi fino a quando il Nepal non uscirà dall’Elenco dei Paesi di categoria C ” (paesi ad alto rischio Coronavirus). Inoltre, i certificati di vaccinazione COVID saranno richiesti a tutti i membri delle spedizioni che entrano in Pakistan.”

Situazione in Pakistan

Secondo il governo pakistano, da quando è scoppiata la pandemia, più di un anno fa, si sono registrati circa 890.000 contagi nel Paese. Quasi 20.000 persone sono morte a causa di COVID-19. Come in Nepal, in Pakistan si sospettano numeri ancor più elevati di casi, non denunciati. Di recente, il numero di infezioni è aumentato in modo significativo.

 

Aggiornamento del 21-05-2021

In risposta al divieto imposto dal Pakistan ai nepalesi, anche Mingma G, il leader di Imagine Nepal, ha deciso oggi di annullare la sua spedizione estiva. Dopo aver espresso il suo dispiacere al suo staff e ai clienti, ha aggiunto: “Questa è anche una buona opportunità per i nostri fratelli alpinisti pakistani per mostrare chi sono e cosa possono fare sulle montagne”.

linee guide imposte dal Pakista per la stagione estiva in Karakorum. Fonte: Mingma G/facebook