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30 Ottobre 2018

Ambiente e Territorio

Maltempo sull’Italia: nove le vittime e un disperso

Torrente Bigontina, Cortina. Fonte: Ansa

Aggiornamento Ansa ore 12:46
Dieci le vittime e un disperso.

L’ondata di maltempo continua a flagellare l’Italia e anche se le piogge torrenziali e i venti ad oltre cento chilometri orari sono in attenuazione – almeno per le prossime ore – l’emergenza è tutt’altro che conclusa.

Sale a 10 il numero dei morti. La decima vittima è un uomo, il cui corpo è stato recuperato questa mattina dal lago di Levico, in Trentino. Si tratta di un pescatore che ieri pomeriggio aveva fatto un sopralluogo sulle rive del lago per verificare le condizioni della sua barca ormeggiata. Dopo l’allarme lanciato dai parenti la scorsa notte, sono partite le ricerche da parte dal nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco che hanno ritrovato questa mattina il corpo. E’ probabile che l’uomo sia caduto nelle acque del lago a causa delle forti raffiche di vento

30 ottobre, ore 8:54. Sale a nove il bilancio delle vittime del maltempo che ha investito l’Italia. Decine i feriti

I soccorritori hanno recuperato il corpo di una donna morta a Dimaro, in Val di Sole, dove è esondato il torrente Meladrio. Nella notte un vigile del fuoco volontario è morto a San Martino in Badia, in provincia di Bolzano, travolto da un albero caduto per il forte vento. Ieri un 63enne di San Giovanni in Marignano (Rimini) è morto in mare per un incidente durante un’uscita in kitesurf. Secondo quanto ricostruito, era in mare a Cattolica e a causa delle fortissime raffiche di vento, è stato scagliato sulla scogliera. Per lui non c’è stato nulla da fare.

Il bilancio delle vittime sale dunque a nove, anche se si cerca ancora un disperso, mentre decine sono  i feriti tra i quali si contano anche diversi vigili del fuoco. Più di 5mila gli interventi compiuti dai pompieri chiamati da cittadini in difficoltà: per 3500 chiamate si è trattato di alberi caduti o pericolanti, la causa principale degli incidenti mortali. Vento record si è registrato in Liguria, con la punta massima a 180 chilometri orari rilevati dall’anemometro a Marina di Loano, nel savonese. Sempre sorvegliati speciali i fiumi, soprattutto in Veneto e Friuli, ma anche in Lombardia c’è allerta.

Dimaro, Val di Sole. Fonte: Ansa

 “L’Adige, il Tagliamento, il Brenta e l’Isonzo presentano grosse criticità ha detto il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli – e per questo stiamo valutando di aprire una galleria inutilizzata da anni che ci permetterebbe di far defluire l’acqua dell’Adige verso il lago di Garda”. Si deciderà nel corso del Comitato operativo previsto nelle prossime ore con l’obiettivo di “far defluire dall’Adige verso il lago circa 500 metri cubi al secondo, in modo da far scendere il livello del fiume ed evitare che la piena arrivi a Verona”.

Preoccupa anche la situazione in provincia di Belluno, dove ci sono 110mila persone senza corrente elettrica e diversi smottamenti.

Notte al buio anche in Toscana, per 40mila utenze. Molti i paesi isolati, per le frane che hanno ostruito le strade, soprattutto in Trentino. Problemi alla circolazione ferroviaria a Genova, per la mareggiata che ha invaso i binari.

Maltempo sull’Italia. Fonte: Ansa

 

In Alto Adige i livelli dell’Adige stanno lentamente scendendo. Le ronde dei vigili del fuoco stanno costantemente monitorando gli argini. Diversi fontanazzi vengono controllati regolarmente e da alcuni sono in corso contromisure. Lo comunicano i vigili del fuoco di Egna. La strada statale 48 verso la Val di Fiemme è chiusa al traffico.
Diversi alberi bloccano la strada. Finora i lavori di rimozione erano troppo pericolosi a causa del forte vento.
L’abitato di Redagno è isolato e senza corrente. Anterivo resta per il momento senz’acqua per l’interruzione dell’acquedotto di passo Manghen.

In Valle d’Aosta problemi alle linee elettriche

La caduta di piante sulla sede stradale a causa del maltempo ha interessato, nella notte, diversi comuni valdostani: Verrès, Challand-Saint-Anselme, Brusson, Issogne, Donnas, Hone, Bard, Antey-Saint-André, Nus, Saint-Barthélemy, Torgnon, Champorcher. In alcuni casi gli alberi hanno interrotto le la fornitura di energia elettrica e i tecnici Deval sono al lavoro per risolvere la situazione.
Restano chiuse – fa sapere la Regione – la strada statale 26 all’altezza di Montjovet, la strada regionale numero 2 di Champorcher dal chilometro 5 e la regionale 33 del Col di Joux, dal Col di Joux a Brusson. Stop alla circolazione, da ieri pomeriggio, anche al Colle del Piccolo San Bernardo, per neve in quota, e lungo la comunale per Lillaz (Cogne) a causa di una colata detritica.

Fonte: Ansa