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26 Aprile 2016

Ambiente e Territorio · Cultura · Alpi Occidentali · Aree Montane · Italia · Piemonte

MATTARELLA IN VALSESIA: “Stessi diritti e servizi per le aree interne e montane”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Rassa. Fonte: Uncem

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Rassa. Fonte: Uncem

SERGIO MATTARELLA: “STESSI DIRITTI E SERVIZI PER LE AREE INTERNE E MONTANE”. IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A RASSA E A VARALLO, IN VALSESIA, SCRIVE UNA NUOVA PAGINA NELLA STORIA DELLE TERRE ALTE

“Garantire che il principio di uguaglianza sancito dall’articolo 3 della Costituzione si applichi a tutti, anche per quanto riguarda la diversità dei territori, è un corollario, una applicazione, una conseguenza dei principi per cui si è combattuto per la Liberazione”.

E’  il messaggio del  Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel pomeriggio di ieri 25 aprile 2016 all’Ecomuseo del legno e della calce di Rassa, in Valsesia. Una giornata storica per il piccolo comune montano, guidato dal sindaco Luca Cerruti Miclet.

Un monito, importantissimo per quanti si occupano a diverso livello di territorio, montagna, piccoli Comuni, aree interne.
“Questo è un messaggio che voglio trasmettere oggi, accanto a quello per la festa del 25 aprile – aggiunge – e non è estraneo, che anche chi vive nelle zone interne e montane abbia gli stessi diritti e gli stessi servizi di chi vive nelle aree urbane. Non è solo una esigenza di solidarietà, ma è interesse per l’economia dell’intero Paese”.

Il Presidente Sergio Mattarella a Rassa, in Valsesia. Fonte: Uncem

Il Presidente Sergio Mattarella a Rassa, in Valsesia. Fonte: Uncem

“La digitalizzazione – – ha spiegato -– permette di cancellare le distanze geografiche che hanno reso periferiche e marginali alcune zone e la banda larga è uno strumento che serve a superare le distante geografiche, gli isolamenti e l’emarginazione. Un interesse di civilità, anzitutto, ma anche economico che queste zone non vengano abbandonate ma curate e vissute.”
“I servizi nuovi”
, – ha poi affermato – devono essere applicati anzitutto alle aree cosiddette periferiche: è un’esigenza non solo di solidarietà ma vitale per il Paese”.

Così ha commentato l’on.Enrico Borghi, Presidente nazionale Uncem e dell’Intergruppo parlamentare per lo Sviluppo della Montagna, a margine dell’intervento di Mattarella:

“La presenza del Presidente Mattarella a Rassa e le parole che ha detto sull’esigenza di una politica per le aree montane e le zone interne del Paese, costitituiscono un fatto rilevante. Il Presidente ha legato l’articolo 44 della Costituzione, che prescrive disposizioni per le zone montane, all’articolo 3 che riguarda il diritto di uguaglianza, e ha richiamato con garbo e autorevolezza le istituzioni a dare risposte in questa direzione. Se leghiamo le sue parole di oggi a quelle che ha pronunciato venerdì a Campobasso, e all’udienza concessaci mercoledi al Quirinale, traiamo il consuntivo di una grande attenzione espressa dal Presidente della Repubblica, che ha saputo cogliere il ruolo nazionale e innovativo delle montagne per il futuro dell’Italia, in termini di Sviluppo sostenibile e di diritti di cittadinanza. Ora alle istituzioni spetta il compito di tradurre in pratica questi importanti messaggi che dalla Valsesia il Presidente Mattarella ha inviato all’intero Paese”.

Il Presidente Sergio Mattarella a Rassa, in Valsesia. Fonte: Uncem

Il Presidente Sergio Mattarella a Rassa, in Valsesia. Fonte: Uncem

MATTARELLA A VARALLO SESIA: “E’ SEMPRE TEMPO DI RESISTENZA”

“”La Libertà d’Italia è nata qui, su queste montagne”.” Con queste parole il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dato il via, ieri, lunedì 25 aprile al Teatro civico di Varallo Sesia (VC), alle celebrazioni nazionali per il 71° anniversario della Liberazione.

“Un’Italia devastata dalla guerra e sfregiata da vent’anni di dittatura – ha aggiunto – ha recuperato la propria libertà e il proprio onore grazie a persone convinte che l’uguaglianza e la cittadinanza, come integrazione civica e democratica, rappresentano la meta di un percorso irrinunciabile. La popolazione, stremata dal conflitto, guardava da tempo a un orizzonte di pace e di libertà ricco di speranze e di progresso. Un prezioso patrimonio da realizzare e sviluppare all’insegna dei valori democratici e della consapevolezza dell’appartenenza a un solo e unico genere: il genere umano. Su queste valli, con il sangue e per amore dell’Italia, è stata scritta la parola ‘libertà’. La storia di questi uomini e di queste donne testimoniano, ancor oggi, che si può dire no al cinismo e all’apatia e che esistono cause per cui vivere e lottare, a cominciare dalla pace, dalla verità e dalla libertà. Lottare per affermare questi valori è sempre scelta di Resistenza. Non possiamo accettare che ci siano sviluppo, libertà e pace soltanto per alcuni e non per altri. Una sfida che riguarda non solo l’Italia ma l’Europa e la sua storia comune”.

 

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