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1 Agosto 2019

Alpinismo e Spedizioni · Vertical

Piolets d’Or 2019 a David Lama e Hansjörg Auer per le salite in solitaria su Lunag Ri e Lupghar Sar. Premiato anche il Latok 1 di Česen, Straža e Livingstone

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Ad Hansjörg Auer e David Lama, protagonisti di due audaci salite in solitaria,  il Piolet d’Or postumo. Lo ritireranno per loro famigliari e amici. Premiata anche la salita al Latok 1 di Aleš Česen, Luka Straža e Tom Livingstone

La giuria internazionale dei Piolets d’Or 2019 ha scelto di premiare tre ascensioni innovative: una compiuta su una famosa parete su un’iconica montagna nel centro del Karakorum; un’ altra  su una vetta inviolata e poco conosciuta ad ovest del Karakoram; e la salita di una delle cime più alte e inviolate del Nepal. Due di queste audaci imprese sono state realizzate in solitaria.

Le tre vette sono vicine, sono di 7000 metri o poco più alte e iniziano tutte con la lettera “L”; Latok, Lunag e Lupghar.

Purtroppo, entrambi gli autori delle salite in solitaria, Hansjörg Auer e David Lama, non sono più tra noi. Al Ladek Mountain Festival (19-22 settembre 2019), dove i premi verranno consegnati a settembre, saranno i famigliari e gli amici a ritirare il riconoscimento per loro.

Lunag Ri (6.895 m), prima salita della cresta Ovest (1.500 m. 90º), di David Lama (Austria), in solitaria (23-25 ​​ottobre 2018)

David Lama sul Lunag Ri il 25 ottobre, 2018. Foto: Sean Haverstock/Red Bull Content Pool

Il Lunag Ri, al confine tra Nepal e Tibet, pPrima del 2018 era una delle vette più alte e ancora inviolata in Nepal e contava almeno quattro importanti tentativi alla vetta, uno da Sud-Est e un altro da Nord che si conclusero su una  cima secondaria a Sud-Est.

Nel 2015 Conrad Anker e David Lama arrivarono a circa 300 metri sotto la cima principale, lungo la cresta Ovest. Tornarono nel 2016, ma Anker fu evacuato in elicottero dopo un infarto. Successivamente, David Lama fece un coraggioso tentativo in solitaria, arrivando  50 metri oltre il punto raggiunto con Anker nel 2015.

Nel 2018, quando Anker confermò che non ci sarebbe tornato,  David Lama decise di tentare da solo. Nel freddo intenso di fine ottobre, l’austriaco affrontò su un terreno molto difficile di ghiaccio e neve, con due bivacchi, fino a raggiungere il  punto chiave situato nella parte più alta della montagna. Superata questa sezione, effettuò una salita spettacolare fino alla cima per poi scendere al Campo Base. Approfondimento

Lupghar Sar West (7157 m), parete Ovest (1.000 m. M4 55º), di Hansjörg Auer (Austria) in solitaria (7 luglio 2018)

Selfie di Hansjoerg Auer sulla cima del Lupghar Sar West

Il massiccio raramente tentato del Lupghar Sar si trova nel Karakorum occidentale e comprende tre cime, collegate dalla lunga cresta sommitale Est-Ovest.

La cima Ovest (Luphgar Sar West) fu scalata per la prima volta nel 1979 dai tedeschi attraverso la  cresta Sud-Ovest, su rocce pericolosamente marce. Fu risalita lo stesso anno e nuovamente nel 1980 dai giapponesi, in stile tradizionale; successivamente, le vette occidentali e centrali non furono più  tentate seriamente fino al 2018.

Dopo un’intenso periodo di acclimatamento, dopo aver esplorato minuziosamente le pareti del Lupghar Sar e  un complesso approccio alla montagna, Hansjörg Auer lasciò il campo base e  attraversò il selvaggio ghiacciaio di Baltbar; bivaccò a 6.200 metri. Il giorno successivo fece una rapida salita della parete Ovest per raggiungere la ripida sezione superiore della cresta Nord-Ovest, a 6.900 metri. Sebbene avesse pianificato un secondo campo, decise  di continuare verso l’alto. Dopo aver affrontato terreno misto e una cresta molto esposta, raggiunse il punto più alto. Auer riuscì a scendere al campo base nel pomeriggio dello stesso giorno.

Sebbene tecnicamente la salita non fosse eccessivamente difficile,  l”imprea è stata audace, impegnativa, con una difficile discesa dalla stessa via, realizzata completamente in solitaria e in tempi molto veloci.
Approfondimento

Latok I (7.145 metri), Cresta Nord e parete Sud (2.500 m. ED +), di Aleš Česen, Luka Straža (Slovenia) e Tom Livingstone (Inghilterra), dal 5 al 9 agosto 2018

Latok I. Fonte: desnivel.com

Nel 1978 quattro americani tentarono il “Walker Ram of Karakorum” (Sperone Walker del Karakorum), la cresta Nord del Latok I dal ghiacciaio Choktoi.

Jim Donini, Michael Kennedy, George e Jeff Lowe trascorsero 21 giorni scalando centinaia di tiri, quando  vento e freddo, combinati al repentino peggioramento delle condizioni di salute di Jeff Lowe, colpito da mal di montagna, costrinsero il team a ritirarsi. Rimase uno dei tentativi più interessanti della storia dell’alpinismo.

Nonostante dozzine di tentativi compiuti nei successivi quarant’anni, nessuno si avvicinò al punto più alto raggiunto nel 1978, quasi 7000 metri. Solo nel 1979,  una spedizione giapponese  raggiunse la cima lungo la Sud.

L’americano Tom Livingstone conobbe Luka Stražar durante  un meeting  internazionale in Scozia. Insieme ad Aleš Česen, si diressero verso il versante Nord di Latok I, dove spiegò Česen: “Crediamo  ci sia un modo migliore per raggiungere la vetta alternativo alla scalata dell’intera cresta settentrionale”.

Česen, Livingstone e Stražar, saliti inizialmente lungo la Cresta Nord, l’hanno successivamente abbandonata a 2/3 d’altezza, per salire verso il colle a destra e raggiungere la cima attraverso la parete Sud il quinto giorno. Scesero seguendo approssimativamente la stessa linea, arrivando al campo base tre giorni dopo aver effettuato la seconda salita (la prima iniziata sul versante settentrionale) di questa  montagna.

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