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23 Ottobre 2017

Ambiente e Territorio · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Il progetto per la riqualificazione del Passo Rolle, non si farà

Passo Rolle, Il Cimone. Fonte: visittrentino.it

Salta il progetto di riqualificazione ambientale e naturalistica “La Sportiva Outdoor Paradise”, presentato lo scorso 5 luglio a Trento.
Delladio: “Il fronte dei contrari è deciso ad impedire che il cambiamento avvenga, attraverso un rilancio nell’acquisto della quote della Sitr Srl, società proprietaria degli impianti di risalita, da parte di Impresa e Territorio S.r.l. Non ci sono le condizioni per proseguire”

Il  progetto di riqualificazione ambientale e naturalistica del Passo Rolle proposto da Lorenzo Delladio, Amministratore Delegato e Presidente de La Sportiva S.p.a. di Ziano di Fiemme, che puntava a creare il primo paradiso del turismo outdoor d’Europa, una struttura a impatto zero e dall’alto valore turistico e commerciale, è saltato. “E’ un sogno ed è destinato a rimanere tale”.  A dichiararlo è proprio Delladio, che esprime tutto il suo rammarico per “non essere riuscito a far comprendere ad una minoranza di operatori e di rappresentanti delle istituzioni coinvolte, la portata innovativa della proposta e delle opportunità che da essa sarebbero scaturite per un nuovo e diverso sviluppo turistico: un’area completamente libera da impianti avrebbe avuto un impatto mediatico fortissimo per tutto il Trentino, primo in Italia ad offrire questa unicità”.

L’azienda di Ziano di Fiemme aveva  proposto lo smantellamento degli impianti e la creazione di un‘area a vocazione outdoor alternativa allo sci alpino. Il progetto si basava su un cambio di prospettiva radicale per il turismo di montagna. In breve: un’area tradizionalmente vocata allo sci alpino, sarebbe stata riportata al naturale, attraverso lo smantellamento degli impianti e la riqualificazione delle strutture presenti, per soddisfare nuovi target di appassionati della natura e della vita attiva all’aria aperta, alla ricerca di benessere, sostenibilità, sicurezza e semplicità.

Cosa è successo?

Una minoranza di contrari ha rilanciato sull’acquisto delle quote della Sitr srl, società proprietaria degli impianti di risalita. Per Delladio non è tanto il rilancio dell’offerta a congelare il progetto, piuttosto l’incapacità di una minoranza di cogliere l’occasione per innovare assieme, abbracciando le nuove sfide che il futuro pone all’offerta turistica, soprattutto invernale. Il cambiamento climatico in atto, l’esplosione dei costi della gestione di una stazione sciistica tradizionale, avrebbero potuto trovare risposta in una proposta turistica adeguata, unica, sostenibile ed al passo con i tempi. Oltretutto sarebbe stata un’offerta fortemente destagionalizzata, in grado di creare indotto potenzialmente 12 mesi all’anno, data anche la sua unicità. (Fonte e approfondimento)