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12 Settembre 2023

“Respirare” benessere in Valle Aurina

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Poco a Nord di Brunico in Alto Adige, la Valle Aurina porta nel cuore delle Alpi a confine con l’Austria. Sotto maestosi e lunghi crinali oltre i 3000m metri si vive in un ambiente ricco di tradizioni e conservato che offre benessere per il corpo e la mente. 

Se siete interessati ad una montagna a ritmo lento, lontana dai passi affollati e le grandi strutture turistiche siete nel posto giusto.

La Valle Aurina, non è una valle di passaggio, bisogna andarci appositamente. È il lembo più a Nord del nostro paese e probabilmente, la strada senza sbocchi che porta all’ultimo borgo di Predoi,  lo ha tenuto lontano dal turismo massimo che vediamo sempre nelle cronache delle Dolomiti. Una regione come questa si presta perfettamente a tutte quelle attività legate al “turismo lento”, quello fatto di incontri con persone che ci vivono e vi lavorano, osservazione della natura e il paesaggio e appunto come abbiamo scritto nel titolo, di tempo per respirare e provare sensazioni perdute. Perduta appunto, per chi vive in città, la connessione con l’ambiente circostante, le piante, l’acqua e il paesaggio.


A Predoi incontriamo Stefan Fauster, guida naturalistica, che ha fatto del “bagno di foresta” un’attività intensa e avvolgente per gli ospiti.
Secondo Stefan, il bosco può darci molto di più che il solo legno. Partiamo dunque dal “Forest Bathing”, un’antica pratica giapponese chiamata Shinrin-yoku, che ha dimostrato numerosi benefici per la salute. Tolte le scarpe, perché bisogna avere un contatto diretto con la Terra, si inizia a camminare a piedi nudi.
Stefan spiega che, nell’era preistorica, gli esseri umani non indossavano calzature, il che significava che potevano godere di un contatto diretto e primordiale con la natura. Tuttavia, nel corso del tempo, il bisogno di proteggersi ha portato all’eliminazione di questa semplice ma preziosa connessione con l’ambiente naturale. Egli afferma che c’è ancora un profondo piacere nel sentire la terra che stuzzica i piedi, i fili d’erba che pizzicano, il solletico e il fastidio dei sassolini, la morbidezza dell’ammorbidente muschio e persino il divertimento del fango, che riesce a far rivivere in noi l’innocenza e la felicità dei tempi in cui eravamo bambini e gioivamo delle pozzanghere. Queste sensazioni ci ricordano l’importanza di riconnetterci con la natura e di abbandonarci alla semplicità e alla gioia delle esperienze più autentiche.

Parlando di erbe è impossibile la connessione con quello che possiamo farci. Erbe possono essere medicinali, ma anche usate come sapori nei piatti della tradizione alto-atesina.
A Acereto, Anneres Ebenkofler, erborista, ci racconta come la medicina naturale si basi sulla conoscenza tramandata e raccolta dalla gente comune dell’area alpina. Si parla di “Farmacia della natura” e  di come le persone erano ancora strettamente legate ad essa, oltre essere molto più sensibili nel riconoscere, interpretare e accettare i messaggi che trasmetteva. Grazie a queste informazioni, Anneres ci spiega da quali piante sono nati molti rimedi preziosi per la nostra salute.

Non lontano dal sentiero Anna, pensato proprio per camminare sulle tracce della natura e le divinità della mitologia celtica legate alla flora, troviamo l’hotel Moosmair e il ristorante delle erbe aromatiche Arcana dove è possibile provare, con alcune delle erbe appena scoperte, piatti dai gusti molto particolari e delicati, come un risotto al pino mugo, un dolce a base di germogli di abete e molti altri piatti con una forte connotazione di profumi e gusti provenienti dal bosco e le praterie alpine.

Seguendo il gusto si scende a Campo Tures, dove Günther Volgger produce e vende sul posto, con la sua famiglia diversi formaggi di capra. Nei suoi formaggi si sentono i profumi e i sapori del pascolo e merita una visita il suo caseificio a due passi dalle fragorose cascate di Riva di Tures. Restando nel settore caseario, è importante citare il famoso formaggio grigio “grau kase”.

Questo formaggio è un’antica eredità di tutte le Alpi del Tirolo, un prodotto del popolo, con radici che risalgono a secoli fa e una fonte storica di sopravvivenza per gli abitanti di questo angolo delle Alpi. L’antica tradizione è ancora viva nella valle Aurina ed è stata salvata da Slow Food poco più di un decennio fa. Su questa scia, un appassionato Martin Pircher, proprietario di un negozio di alimentari di Campo Tures, organizza una mostra-mercato internazionale del formaggio, che ospita produttori provenienti non solo dall’Alto Adige ma anche dall’Olanda, Norvegia, Polonia, Germania, Austria, Svizzera). Il festival del formaggio si tiene solitamente nella prima metà di marzo. (Il prossimo dal 15 al 17 marzo 2024 info a questo link).

Dai profumi del formaggio si torna a Predoi dove in miniera abbiamo scoperto una storia che lega il prodotto caseario alla sua stagionatura, la temperatura e l’umidità.
Al maso Kleinstahlhof ogni settimana escono circa 80Kg di formaggio per finire il processo di stagionatura nelle gallerie della vecchia miniera di rame di Predoi. Oggi la miniera è visitabile tramite due treni, restaurati e messi in sicurezza. La temperatura della parte visitabile è di circa 8°C costanti tutto l’anno. A mille metri di profondità, dopo circa 10 minuti di viaggio, un po’ come facevano i minatori nel  secolo scorso, si raggiunge il cuore della montagna dove l’aria è considerata pura. Tanto pulita che le miniere di Predoi sono diventate un centro climatico dove gli ospiti possono provare sollievo, specie chi soffre di patologie respiratorie croniche.

La speleoterapia fa parte della medicina complementare, un assistenza preventiva che consiste nella permanenza statica o dinamica in grotte o miniere dismesse per il trattamento di particolari disturbi, non solo respiratori.
Nel Centro Climatico l’umidità relativa dell’aria è prossima al grado di saturazione, quindi le particelle di polvere e gli allergeni in sospensione si legano all’acqua precipitando così sulle pareti di roccia umida, rendendo così l’aria estremamente pura. Oltre la respirazione all’interno della miniera si possono provare attività olistiche, come il bagno sonoro, un’esperienza affascinante e rilassante che allontana dallo stress quotidiano.
Uscire dal tunnel lungo più di un chilometro dopo questo tipo di esperienze è una delle cose da provare almeno una volta nella vita (per maggiori info, clicca su questo link).

Tornati alla luce del Sole, non resta che incamminarsi lungo i panoramici sentieri della Valle Aurina, scalare le vette più a Nord d’Italia o passeggiare alternando qualche visita ai graziosi borghi e al famoso Castel Taufers.

Mirko Sotgiu

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