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18 Settembre 2020

Alpinismo e Spedizioni · Vertical · Alpi Orientali · Aree Montane · Italia · Trentino Alto Adige

Chiodo d’Oro Sosat 2020 a Rosanna Manfrini e Marco Cordin

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Una veterana e un giovane, entrambi trentini, premiati dalla Sosat per la loro attività alpinistica

Gli alpinisti Rosanna Manfrini (veterana) e Marco Cordin (giovane),  hanno ricevuto il Premio Chiodo d’Oro Sosat 2020. La cerimonia, in diretta streaming, si è tenuta nell’ambito del 68° TrentoFilmfestival,  martedì 1 settembre, nella sede della Sosat a Trento.

La cerimona “Cordate nel Futuro”, incontro tra le diverse generazioni di alpinisti del passato e giovani,  ospita il Premio Chiodo d’Oro Sosat dedicato agli alpinisti trentini e altoatesini che si sono distinti in modo particolare per la loro attività.

«C’è un filo che lega Rosanna Manfrini e Marco Cordin, una via in Marmolada “Specchio di Sara” aperta da Rosanna Manfrini con Maurizio Giordani. Una via diffcilissima, che Marco Cordin ha ripetuto. Questa via di nono grado è tra le più impegnative della parete della montagna regina delle Dolomiti e costituisce una legame e una continuità alpinistica nello spirito del Chiodo d’Oro», ha segnalato Alessandro Cordin, giurato e coordinatore del Premio.

Le motivazioni della Giuria

Giurati: Alessandro Cordin (anche coordinatore), Luciano Ferrari (presidente Sosat), Antonio Zanetti (direttivo Sosat), Maurizio Giordani (guida alpina e accademico Cai), Marco Furlani (guida alpina e accademico Cai), Bruno Menestrina (accademico Cai) e Toni Cembran (giornalista).

Chiodo d’Oro quale alpinista veterana a Rosanna Manfrini, arrampicatrice poliedrica, prima donna a salire il Cerro Torre, campionessa italiana di arrampicata, accademica del Cai,. Di grande rilievo il contributo da lei dato all’alpinismo d’avventura, con l’intuizione di anticipare il futuro con le sue realizzazioni in ambito dolomitico, nazionale e internazionale, diventando punto di riferimento per gli alpinisti degli anni 80 e 90 sino ad oggi.

Chiodo d’oro quale alpinista giovane a Marco Cordin, per essere, nonostante la giovane età, espressione di un alpinismo di ricerca attraverso la ripetizione, in stile moderno, delle più dure vie classiche del momento anche in invernale. Vie affrontate e superate con stile semplice e spontaneo evidenziando l’amicizia e la solidarietà con i giovani compagni di cordata. Elementi questi, patrimonio fondante della SOSAT.

Nel corso delle cerimonia di consegna del Chiodo d’Oro 2020, alla Sosat è stato ricordato Giuliano Stenghel (Chiodo d’Oro Sosat nel 2011),  scomparso mentre scalava sulla parete dell’isola di Tovolara in Sardegna il 14 agosto scorso.

Rosanna Manfrini

Rosanna Manfrini. Fonte: Sosat/press

Nata a Rovereto 59 anni fa ed ha intrapreso l’attività alpinistica sin da giovane in compagnia di Maurizio Giordani, con il quale si è poi sposata ed ha avuto una figlia. Per un lungo periodo l’alpinismo di Rosanna è stato di coppia. Ma nel curriculum della Manfrini c’è anche un significativo passaggio agonistico, quando a metà degli anni ’80 del secolo scorso iniziava l’arrampicata sportiva, che diede un grande impulso, all’aumento delle difficoltà sulle pareti delle montagne. Rosanna Manfrini divenne, nel 1986, campionessa italiana d’arrampicata sportiva e fu quinta nel ranking mondiale. Ma l’alpinismo, quello classico, con meta la vetta, è stato sempre la sua filosofia. Al suo attivo Rosanna ha grandi imprese, affrontate con determinazione e capacità. Tre esse ricordiamo che lei è stata la prima donna a mettere i suoi piedi sul Cerro Torre, la mitica vetta patagonica, salita per la prima volta da Cesare Maestri nel 1959. (Il Torre è una montagna dove i gli alpinisti del Trentino dopo la “prima salita di Maestri e la prima femminile della Manfrini hanno anche la prima invernale – estate 1985 – firmata da Ermanno Salvaterra e Licio Giarolli assieme a Paolo Caruso e Andrea Sarchi). In Patagonia, sempre con Giordani la Manfrini ha anche salito Il Fitz Roy La Saint Exupery. Rosanna ha preso parte a numerose spedizioni sulle più alte montagne della terra al Nanga Parbat e nel Garwhal ha salito la Rock Tower. Dal 1988 Rosanna Manfrini fa parte degli Accademici del Club Alpino Italiano.

Marco Cordin

Marco Cordin, Peuterey. Fonte: Sosat/press

E’ un giovane alpinista, forte e promettente, una delle avanguardie dell’alpinismo del Trentino. Cordin, 21 anni, mantiene uno spirito romantico e poetico dell’andare sulle vette e la Sosat ritiene una bella realtà la sua passione pura e vera per le scalate. Marco studia lettere e filosofia all’Università degli studi di Trento; ha frequentato il liceo Galileo Galilei e pratica l’alpinismo con impegno costante. Una passione nata in famiglia con le classiche gite in compagnia di papà Stefano, docente di educazione fisica, in gioventù ottimo scalatore e mamma Elena. All’età di 10 anni il primo corso d’arrampicata con la Sat di Sopramonte e la passione per le scalate diventata il suo modo di vivere. La sua visione dell’alpinismo è poetica. Il curriculum di Marco Cordin è ricco di scalate importanti quali: la cresta integrale di Peuterey sul Monte Bianco, il Pilone centrale del Freney, sempre al Monte Bianco, la Via attraverso il Pesce in estate e in invernale in Marmolada, la via Gabarrou-Long al Pilastro Rosso di Brouillard sul Monte Bianco, la Capitan Sskyhook al Civetta, la Via Senza chiedere il permesso sulla Nord dell’Adamello, la Via Bonatti al Grand Capucin, la Via Chimera Verticale sul Civetta, la Via Lisa dagli Occhi Blu sul Crozzon di Brenta, la Via Madre Tierra alla Rocchetta alta di Bosconero la Via Perla Preziosa sul Sass de la Crus  e tante altre.

I vincitori del Chiodo d’Oro Sosat:

2006 Franco Pedrotti – Diego Filippi
2007 Giuliano Giovannini – Angelo Giovannetti
2008 Almo Giambisi – Bruno Menestrina
2009 Cesare Maestri
2010 Mariano Frizzera
2011 Giuliano Stenghel
2012 Antonio Zanetti
2013 Palma Baldo – Giovanni Groaz
2014 Dario Sebastiani – Alessandro Beber
2015 Marco Pegoretti & Edoardo Covi – Gianni Canale & Aldo Mazzotti
2016 Gino Battisti – Tomas & Silvestro Franchini
2017 Claus Carlo – Della Maria Christian
2018 Aldo Leviti – Francesco Salvaterra
2019 Stefan Comploi, Ivo Rabanser, Matteo Faletti, Massimo Faletti.
2020 Rosanna Manfrini e Marco Cordin