MENU

28 Giugno 2023

Cultura

Coro della Sosat in concerto a Lavis il 1° luglio – ore 21

Foto arch. Coro Sosat

I sosatini ricordano il maestro Camillo Dorigatti

Sabato 1 luglio, alle ore 21.00, presso l’anfiteatro parco don Paride Chiocchetti di Lavis, il Coro della Sosat terrà un concerto in apertura della Rassegna di Cori organizzata dal Comune, in omaggio ai musicisti di Lavis. 

Il Coro della Sosat ricorderà il maestro Camillo Dorigatti (1926 – 1987), di cui fu corista e che lo diresse per molti anni. E’ stato molto attivo nel panorama musicale trentino: ha dato vita, nel 1973 alla Corale polifonica di Lavis da lui diretta fino al 1987 e  al Coro Castion di Faver. Fra i fondatori della Scuola musicale di Lavis, è stato altresì compositore poliedrico, firmando numerosi brani per Coro polifonico. Dorigatti entra, nel Coro della Sosat, come baritono nel 1961 e ne diviene, date le sue competenze musicali, preparatore tecnico. Dopo una parentesi con il Coro dei  Vigili urbani di Trento, ritorna alla Sosat, sempre rimasta nel suo cuore e ne diviene maestro nel 1980.

Per il Coro della Sosat Camillo Dorigatti ha scritto oltre cinquanta brani raccolti in un libro, di cui ha curato la preparazione, ma che non ha visto stampato per la sua prematura scomparsa.

L’espressione artistica musicale sosatina si esprime e si esalta in alcuni suoi brani, fra cui spiccano quelli tratti da musiche popolari russe. Il Coro della Sosat, diretto dal maestro Roberto Garniga eseguirà, nel concerto del 1° luglio, alcuni brani scritti dal maestro Camillo Dorigatti: “L’orghen de Perzen”, “Katzenau” , “Cesota del Vason”, “Sul Cappello”, “Su presto andiam”, oltre ad altre novità introdotte da poco da Garniga. Fra i cantori sosatini in attività, sono sei quelli che ne testimoniano la memoria, avendo cantato sotto la sua direzione.

«Camillo Dorigatti incarna uno dei fili forti della memoria sosatina: sia per la sua capacità di armonizzatore, sia per le sue doti di Direttoreafferma il presidente del Coro della Sosat Andrea Zanotti Ma, ben oltre, la sua figura minuta e forte, la sua umanità umile e generosa hanno lasciato un’impronta indelebile nel ricordo di chi lo ha conosciuto: entrando, al contempo, anche nell’immaginario delle generazioni più giovani che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo».