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29 Gennaio 2024

Ice Climbing · Vertical · Europa

Jeff Mercier e Greg Boswell completano alcune dure vie invernali in Scozia

Scozia, gennaio 2024 ©Hamish Frost. Fonte Greg Boswell

Attratti da vie tecniche sempre più impegnative, i due hanno abbandonando il progetto in Norvegia per  tentare alcune delle migliori vie di misto al mondo

Jeff Mercier e Greg Boswell, avevano programmato di andare ad arrampicare su ghiaccio  a Senja, in Norvegia poi, a causa delle condizioni avverse e della poca luce a disposizione, hanno annullato il progetto e optato per la Scozia.

“Abbiamo passato 48 ore a cercare altre opzioni in Europa, ma quando si è trattato di sfruttare al meglio il tempo a disposizione, trovare buone condizioni e avere l’opportunità di scalare alcune delle migliori vie di misto al mondo, c’era solo una destinazione realistica… la Scozia”, ha scritto Boswell.

Nei primi tre giorni, Mercier e Boswell hanno chiuso la seconda salita invernale di “Black Spout Wall” a Lochnagar, scalata per la prima volta nella stagione più fredda  da Guy Robertson e Nick Bullock nel febbraio 2012 e classificata IX 9.

Per Boswell e Mercier, il quarto tiro – noto come “The Inhospitable Crack” – si è rivelato davvero complicato. “L’ampia fessura non consentiva alcun aggancio nella parte posteriore, la testa della mia piccozza era bloccata solo marginalmente alle pareti laterali, senza che nulla potesse trattenerla  in caso di strappo”, ha raccontato Boswell. Con le braccia intorpidite dalla fatica dopo i tiri impegnativi affrontati più in basso, Boswell ha spiegato di aver dovuto lottare duramente per riuscire a progredire. Alla fine ha raggiunto le cenge erbose  che segnavano la fine delle difficoltà della linea.

Dopo questa seconda salita, Greg ha aggiornato la difficoltà della linea  a IX 10.

Il secondo giorno di viaggio, Mercier e Boswell hanno aggiunto al loro carnet una nuova via di due tiri, “Manticore”, anch’essa a Lochnagar, gradata VIII 8, mentre il terzo giorno, sempre in zona, hanno salito altre due vie: “The Migrant Direct” e “Savage Slit”, rispettivamente di grado VII 8 e V 6.

Hamish Frost si unisce al team che si trasferisce a Cùl Mòr

Il 16 gennaio Hamish Frost si è unito alla squadra, che si è trasferita a nord-ovest, a Cùl Mòr. “Questa falesia è uno dei posti più folli dove ho scalato in inverno – ha scritto Boswell –  La sua forte pendenza e la quantità di zone inviolate fanno venire l’acquolina in bocca. Il problema  è che, se sembra facile sarà difficile, e se appare complicato, faresti meglio a indossare pantaloni marroni”.

Qui il trio ha iniziato l’attività su una nuova via invernale tecnica.  “Per farla breve, abbiamo lottato per salire tre tiri duri e audaci, per tutto il tempo siamo stati schiacciati dal vento e dallo spindrift, per poi ritrovarci sotto l’ultimo tiro”, ha raccontato Boswell. “Con il morale alto abbiamo guardato in alto, questo tiro con i suoi tre tetti strapiombanti sembrava potenzialmente semi-accessibile, per lo meno  sembrava ci fosse una buona protezione”.

La salita è iniziata con Frost alla guida. Poi, le difficoltà lo hanno indotto a  ritirarsi e a lasciare spazio al compagno di cordata. Purtroppo, mentre stava scendendo, gli si è rotta una piccozza ed è caduto.

“Hamish [Frost] era capovolto a testa in giù… ho assistito alla caduta di uno dei miei migliori amici da oltre 15 metri .. Mi si è chiuso  lo stomaco e mentre Jeff [Mercier] assicurava ho pensato che la corda si stesse rompendo  perché stava ancora cadendo”, ricorda Boswell.

Per fortuna Frost si è fermato sotto la sosta. Mercier e Boswell hanno avuto bisogno di qualche minuto per riprendersi dallo spavento,  valutare la situazione e  riportare Frost sulla cengia. “Sapeva di essersi fatto male alla caviglia, ma da vero duro bastardo qual è, ha sbottato: uno di voi deve finire la via”, racconta Boswell.
Alla fine i due hanno portato a termine la via che hanno battezzato “Flyby”, in omaggio ad Hamish.

Il giorno dopo Mercier e Boswell hanno continuato la loro avventura a Cùl Mòr, dove hanno effettuato la prima salita di “Overwatch”, gradata XI 11.

“Il tiro chiave di questa via è stato il mio tiro invernale a vista più duro fino ad oggi – ha riferito Boswell –  … direi che ho messo in campo tutto ciò che ho imparato in 20 anni di carriera nell’arrampicata invernale per salire senza incidenti. Quando si fa una nuova via su un terreno inviolato e duro, non è solo l’arrampicata ad essere difficile, non si sa nemmeno se è possibile. Ora sappiamo che lo è”.

Dopo due giorni a Cùl Mòr, Jeff e Greg sono tornati al loro furgone e, il giorno dopo, hanno deciso di rilassarsi nei Northern Corries.

“Vie come Anubis, Bring Da Ruckus, Banana Wall e The Catheral ecc. non rientrano lontanamente tra le vie invernali scozzesi “più impegnative”, ai miei occhi – ha affermato Boswell in un post pubblicato due giorni fa – Se gli arrampicatori vogliono mettersi alla prova, allora le vie più lunghe, sostenute, sottili, ripide e tecniche sono quelle in cui bisogna avventurarsi! […]”

 

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