MENU

24 Maggio 2022

Alpinismo e Spedizioni · Altri · Fly · Freestyle e Freeride · Ski · Vertical · Alpi Occidentali · Aree Montane · Europa

Mathéo Jacquemoud e Benjamin Védrines: traversata del massiccio del Monte Bianco in meno di 24 ore

Traversata del Massiccio del Monte Bianco, in 24 ore da Mathéo Jacquemoud e Benjamin Védrines. qui sulla cima del Monte Bianco. Foto Matheo Jacquemoud

Partiti da Les Contamines-Montjoie martedì alle 22.15 con gli sci in spalla, le guide Mathéo Jacquemoud e Benjamin Védrines sono arrivati a Trient (Svizzera) mercoledì alle 18.20 dopo una veloce traversata

Le guide Mathéo Jacquemoud e Benjamin Védrines  hanno impiegato 20 ore e 5 minuti per percorrere i 70 chilometri e i 7.300 metri di dislivello che separano la punta sud-occidentale da quella nord-orientale del massiccio del Monte Bianco, il più alto delle Alpi. Un’avventura eccezionale e una performance mai compiuta prima.

I due atleti si allenano insieme da diverse settimane. Dopo la “corona sciistica” Les Contamines-Montjoie, il duo ha scalato il Monte Bianco in 5 ore e 10 minuti, scendendo con gli sci e poi con il parapendio. L’allenamento ha finalmente dato i suoi frutti questa settimana e ha permesso ai due atleti di concretizzare un progetto di lunga data, una linea tanto evidente dal punto di vista estetico quanto complicata da realizzare dal punto di vista tecnico.

“Avevo in mente questo progetto da circa dieci anni ma tra il lavoro, la famiglia e le condizioni che non sono mai ottimali, non riuscivo a trovare il momento giusto. Volevo anche condividere questa avventura con qualcuno”, spiega Mathéo Jacquemoud. Benjamin Védrines, non ha esitato a rispondere: “Questa linea è ovvia per tutti gli alpinisti. È regolarmente nella nostra testa. Quando Mathéo mi ha proposto questa spedizione due mesi fa, ho accettato immediatamente.”

Mathéo Jacquemoud e Benjamin Védrines: traversata del massiccio del Monte Bianco in meno di 24 ore. Foto: Matheo Jacquemoud

In velocità tra le cime

Dopo aver lasciato il comune di Les Contamines alle 22:15 di martedì 17 maggio, i due atleti hanno risalito il ghiacciaio Tré-La-Tête in direzione dômes de Miage, prima di raggiungere l’aiguille di Bionnassay per arrivare in cima al dôme del Goûter. Hanno poi seguito la cresta delle Bosses fino alla vetta del Monte Bianco, che hanno raggiunto intorno alle 6 del mattino. Hanno quindi seguito il percorso della traversata dei 3 Monti prima di raggiungere un primo punto di ristoro in cima alla Vallée Blanche con il freerider Léo Slemett, venuto ad incoraggiarli.

Dopo aver rimesso le pelli sulla Mer de Glace, qualche migliaio di metri più in basso, la squadra si è diretta verso il Col des Cristaux, scendendo lungo i ripidi pendii settentrionali fino al ghiacciaio dell’Argentière, dove li attendeva un secondo punto di ristoro. Per l’ultima parte dell’avventura, il duo è salito di nuovo al Col du Passon e poi ha raggiunto la Svizzera attraverso il Col Supérieur du Tour, prima di iniziare la discesa finale verso Trient.

Condizioni difficili

Mancanza di neve per la stagione e un clima molto caldo in settimana: ecco cosa hanno dovuto affrontare Mathéo e Benjamin per il loro grande tour alpino.  Le ripide pendenze del Col des Cristaux non lasciano spazio all’improvvisazione: “È un passaggio chiave per il quale il tempo è essenziale. Eravamo al limite”, ammette Mathéo Jacquemoud.

Dopo 20 ore di sforzi e impegno, le due guide sono arrivate in Svizzera con gli sci ai piedi. Mathéo ha voluto dedicare questa traversata a Stéphane Brosse, morto durante il tentativo di attraversare il massiccio del Monte Bianco nel 2012 con Kilian Jornet, esattamente dieci anni fa: “Ci tenevo particolarmente (…) ad andare fino in fondo per lui”.

Fonte