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22 Novembre 2018

Climbing · Vertical · Resto del Mondo

Yosemite, teatro di grandi imprese

Yosemite Valley. Fonte: Condè Nast Travel

La stagione autunnale 2018 in Yosemite, tra prime salite in libera e in solitaria, ripetizioni, redpoint e tentativi falliti

I colori caldi e l’aria frizzante della stagione autunnale, richiamano in Yosemite molti climber, attratti dalle imponenti pareti di granito della valle californiana, situata nell’area protetta del Yosemite National Park,  unico per bellezza, inserito nel 1984 tra i siti patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Impressionanti picchi circondano  la vallata, tra cui il celebre monolite di El Capitan (2.307 m) che con la sua “The Nose”, probabilmente la via di arrampicata più famosa del pianeta, è teatro di grandi imprese. Qui, i climber di tutto il mondo si misurano su  placche, strapiombi e fessure.

Tra le ultime realizzazioni compiute in Yosemite in queste settimane, ricordiamo la quinta libera assoluta e in solitaria del Nose di Keita Kurakami, la sesta libera assoluta del Nose del quindicenne Connor Herson, la salita in solitaria in meno di 24 ore dell’Half Dome e del Nose di Pete Whittaker, la seconda libera di Meltdown da parte di Carlo Traversi.

Tuttavia, non sono stati gli unici progetti affrontati in questa stagione. Eccone altri andati a buon fine e alcuni falliti.

Lonnie Kauk: primo Redpoint di Magic Line (5.14c)

Lonnie Kauk su Magic Line, autunno 2018. Fonte: Instagram L. Kauk

Il 14 novembre scorso, Lonnie Kauk ha effettuato il primo Redpoint di Magic Line, aggiornando il grado a 5.14c.

La via, aperta da suo padre Ron nel dicembre 1996, era stata classificata 5.14b (8b+/8c), una delle più dure in Yosemite. Nel dicembre 2016, a distanza di vent’anni, Lonnie ne aveva effettuato la prima ripetizione.

Magic Line è tra le salite in fessura più difficili al mondo.

Nina Williams ripete “Father Time” (5.13b) su Middle Cathedral Rock

Nina Williams su “Father Time”, Middle Cathedral. Foto: Jolly Hart

Il 17 novembre,  Nina Williams ha ripetuto “Father Time” (5.13b) su Middle Cathedral Rock, superando i 20 tiri della via. Williams, è ritornata sulla parete con Katie Lambert, dopo averla tentatata in primavera.  Sfortunatamente,  durante  la salita la Lambert ha avuto un piccolo problema (un dito è rimasto pinzato tra due moschettoni, causandole una vescica); Lambert ha comunque continuato a supportare Williams nella salita, completata dopo sei giorni in parete.

La prima salita di Father Time fu realizzata da Mikey Schaefer. Il climber trascorse nove giorni in parete.

Adam Ondra tenta l’onsight di “Salathé”

Adam Ondra su Salathè. Foto: Bernardo Gimenez

Il 4 novembre scorso, Adam Ondra ha trascorso 21 ore su El Capitan per tentare la salita a vista della via “Salathé”  (VI 5.13), andando molto vicino a realizzare il suo sogno. Ondra è partito con il  belga Nicolas Favresse, poco dopo la mezzanotte. Il duo alle 8:30 aveva scalato 700 metri. Salathé è una delle vie più lunghe di El Cap (35 tiri); è stata salita per la prima volta da Royal Robbins, Chuck Pratt e Tom Frost nel 1961 e liberata nel 1988 daTodd Skinner e Paul Piana. Alex Huber è diventato il primo a salire in libera la via da capocordata  nel 1995.
Il sogno di Ondra si è interrotto nella parte finale della via. Ondra è caduto nella parte superiore della Headwall. Ci ha riprovato, ma il tentativo non è andato a buon fine.

Kevin Jorgeson ha effettuato la prima salita in libera della NO della Higher Cathedral Spire

Il 25 ottobre scorso, Kevin Jorgeson ha completato la prima salita in libera della parete Nord-Ovest della Higher Cathedral Spire, attraverso la nuova via “Blue Collar,” (due tiri 5.13, quattro tiri 5.12 e i restanti 5.10 o 5.11). “L’obiettivo era quello di liberare la via originale di Robbins/Frost, sulla Nord-Ovest”, ha riferito Jorgeson in una e-mail a Climbing.com. Il climber ha trovato un impedimento sul tiro 7 che ha richiesto la ricerca di una variante. “Invece di  una piccola alternativa, ho finito per lanciare sei nuovi tiri al vertice”.
Il suo nuovo percorso in libera segue i primi sei tiri della Northwest Face (FA: Robbins e Frost, 1961), e successivamente sei nuovi tiri verso l’alto .

Jorgeson ha indicato  il settimo tiro come quello chiave, un 5.13 chiodato e tentato da Scott Cosgrove e Bob Gaines negli anni ’80.

Brad Gobright ha liberato El Corazon (VI 5.13b) in 19 ore

Brad Gobright su “El Corazon”. Foto: Dan Krauss

Brad Gobright ha liberato “El Corazon” (VI 5.13b) su El Capitan con una sola spinta in sole 19 ore, il 25 ottobre 2018, dopo sei anni di ricognizione sulla parete. Dopo aver dedicato più stagioni al progetto di 35 tiri, Gobright è diventata la terza persona, con Alex Honnold e Tommy Caldwell, ad effetturare una salita in libera in un giorno. “Ho provato a fare questa salita a settembre, e l’ho trovata davvero difficile”, dice Gobright. “Non ce l’ho fatta. Ma ora quasi tutto è andato  liscio.”

Gobright, con Henry Feder, è partito alle 22:30 del 24 ottobre. “Decidere di arrampicare di notte è stata, probabilmente, la cosa che mi ha permesso di riuscire nell’impresa. Il sole diretto su El Cap è davvero fastidioso in questo periodo dell’anno”, dice Gobright. “Se non soffia il vento, la roccia può essere calda. L’arrampicata notturna si è rivelata molto più facile da affrontare del sole caldo.” L’unico rallentamento della giornata è stato provocato dal caldo, nella parte alta della parete. Dice Gobright: “Mi sono bloccato sull’ultimo tiro di 13a, quando il sole ha colpito la parete. Ci siamo rilassati per qualche ora,  per lasciare che il vento del pomeriggio colpisse il muro e lo raffreddasse. Dopo sono stato in grado di completare la salita.”

Nina Caprez ha tentato la salita in libera del Nose

The Nose: Nina Caprez e Lynn Hill. Foto: @jonglassberg

Quest’autunno Nina Caprez ha tentato la salita in libera del  Nose. Ha iniziato con il supporto di Lynn Hill (che ha realizzato la prima libera del percorso nel 1993) fino al 3 novembre 2018. Le due climber sono riuscite a scalare in libera il 98% della via. Caprez ha segnalato su Instagram, di avere ancora bisogno di tempo per superare il tiro chiave (Changing Corners).
Il tentativo è avvenuto in occasione della celebrazione del 25° anniversario della prima salita della Hill.

Jordan Cannon, molto vicino alla libera di “Golden Gate”

Jordan Cannon su “Golden Gate”. Fonte: Instagram J. Cannon

Il 25 ottobre 2018, Jordan Cannon è arrivato molto vicino a  salire in libera “Golden Gate “(VI 5.13b) su El Capitan,   dopo sei giorni consecutivi da primo di cordata.

Cannon ha ripetuto Downclimb, Move e Golden Desert prima di arrivare sulla A5 Traverse (5.13), il tiro chiave finale del percorso. È caduto a soli cinque tiri dalla cima.

La paraclimber Eleonora Delnevo ha ripetuto “Zodiac”

L’11 ottobre, la climber bergamasca Eleonora “Lola” Delnevo (37 anni), paralizzata dalla vita in giù dopo un incidente su una cascata di ghiaccio nel 2015, ha ripetuto “Zodiac” su El Capitan. Con lei, un team di altri tre amici alpinisti.
Ad Antonio Pozzi, Mauro Gibellini, Diego Pezzoli e a Delnevo sono voluti solo quattro giorni per completare la salita, che lei e Pezzoli avevano tentato nel 2016.

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