MENU

4 Agosto 2022

Alpinismo e Spedizioni · Hiking e Trekking · Vertical · Walking · Europa

Alpi svizzere: il ghiacciaio Stockji restituisce un corpo mummificato

Alpi svizzere: il ghiacciaio Stockji restituisce un corpo mummificato. Foto Luc Lechanoine

Due alpinisti francesi trovano i resti di un uomo o di una donna sul ghiacciaio dello Stockji. La persona risulta deceduta da almeno 30 anni

Sono stati due alpinisti francesi – Luc Lechanoine (55) e Vincent Danna (50) – a trovare il corpo mentre il 26 luglio percorrevano l’Haute Route, l’itinerario alpinistico che collega Chamonix (Francia) a Zermatt (Svizzera).

“Abbiamo fatto un bel po’ di slalom tra i crepacci. La montagna in questo momento è difficoltosa a causa dell’ondata di caldo. Ad un certo punto abbiamo tolto i ramponi per scendere sulla morena ed è allora che abbiamo visto un mucchio di roba sulla lingua del ghiacciaio – racconta Luc al quotidiano svizzero Le Matin – Forse borse? Persone? Non si muoveva. Con il binocolo non si vedeva chiaramente. Sono andato a vedere, ho lasciato il mio compagno di cordata e sono tornato sul ghiacciaio. Dovevamo capire se qualcuno avesse bisogno del nostro aiuto. Da vicino, ho scoperto uno scheletro in qualche modo mummificato, danneggiato, ma completo”, prosegue Luc. “C’era uno zaino blu e rosso… C’era anche un bastone da sci o da camminata di marca Leki, rosa e nero”, un modello del 1974, “un pile fucsia e una rudimentale piccozza, spezzata in tre. Indossava scarponi in cuoio e dei ramponi con cinghie in pelle, materiale più vecchio del resto. Era in jeans, quindi non proprio attrezzato per la montagna. Lei o lui doveva essere solo. È difficile dire da quanto tempo quel corpo fosse lì. Direi tra i 30 ei 40 anni, forse di più: anni ottanta visti i colori fluo”.

Alpi svizzere: il ghiacciaio Stockji restituisce un corpo mummificato. Foto Luc Lechanoine

Luc non chiede aiuto sul posto e torna dall’amico. I due  trascorrono l’ultima notte nel rifugio Schönbiel. Lì parlano della loro particolare avventura e decidono di aspettare il giorno successivo prima di avvisare della loro macabra scoperta. “Ci siamo detti che avremmo informato la polizia quando saremmo tornati a Zermatt. Quando siamo arrivati lì, abbiamo incontrato due poliziotti per strada che ci hanno portato alla stazione di polizia regionale”, spiega Luc. “Siamo stati poi interrogati dalla polizia cantonale del Vallese, che ha informato il pubblico ministero.